Lunedì 20 Febbraio 2023

Blockchain: La rivoluzione della fruizione dei dati è già iniziata?

La Blockchain è una tra le tematiche dell’universo IT più discusse e dibattute. Una nuova e più recente tecnologia che basa sul suo nome una spiegazione già di per sé estremamente esauriente: catena di blocchi.

La Blockchain si propone come un nuovo e più completo registro di storage dati, condivisibile, ma soprattutto immutabile. Registra attraverso blocchi disposti a catena transazioni di asset, monitorando costantemente possibili evoluzioni. Fa parte della famiglia di tecnologie Distributed Ledger, quindi si basa su un registro distribuito che si costruisce su una sequenza di elementi. Nel caso della Blockchain parliamo di blocchi che si dispongono lungo una catena interconnessa, dove ogni sezione contiene le informazioni di una o più transazioni.

Una delle sue caratteristiche fondamentali, che ha fatto ricredere molti dei suoi detrattori, è l’immutabilità dei dati che la compongono. Neanche il possessore della key privata per l’accesso al blocco può modificare le sue informazioni. Questo non azzera la possibilità di errore umano, ma offre la certezza di informazioni certificate che non possono essere modificate o rimaneggiate in un contesto postumo.

Ciò che viene scritto nella Blockchain è destinato a rimanere per sempre invariato, offrendo sicurezza e trasparenza.

MA DI COSA STIAMO PARLANDO PRECISAMENTE? 

Dietro il nome di Blockchain si insinua inevitabilmente l’idea dei Bitcoin, di cui si inizia a parlare nel 2008 e che esplode a partire dal 2012. Se fino a quegli anni l’interesse pubblico si è del tutto concentrato sulla regina delle criptvalute, solo a partire dal 2016 si è acceso un discreto coinvolgimento anche nei confronti del sistema alla base dei Bitcoin, le tecnologie Blockchain .

Con l’arrivo del “crypto winter”, cioè il crollo economico registrato dai Bitcoin a partire dal 2018, la Blockchain si è attestata come argomento di interesse e tendenza, continuando a far parlare di sé tra gli specialisti del mondo IT e non.

La Blockchain è uno degli ultimi tasselli di un’evoluzione che parte dai nostalgici floppy disk per arrivare fino ad oggi. I dati inizialmente venivano storati su dispositivi fisici, dove venivano resi persistenti. Con la Blockchain invece si ha una totale decentralizzazione . Incontriamo un distacco netto dalla necessità di un server centrale di appoggio, grazie all’impiego di una tecnologia composta da vari peer che si connettono all’ecosistema Blockchain in maniera distribuita e replicata. L’unico ancoraggio fisico rimane la memoria e gli hard disk dei suoi peer. Parliamo di DLT, Distributed Ledger Technology , un libro mastro che contiene le informazioni e che può essere consultato da tutte le memorie contenute nei vari dispositivi a lui associati.

Il ledger Blockchain è formato da blocchi concatenati tra di loro, di cui ognuno riporta tracce del blocco precedente. Uno dei presupposti essenziali, infatti, è che le unità siano coerenti tra loro, come fosse un vero e proprio DNA. Al loro interno vengono registrati i dati e le informazioni di ogni transazione, che sia un semplice passaggio di soldi o del trasferimento di un qualsiasi tipo di asset.

Volendo immaginare una transazione di Bitcoin da un wallet A a un wallet B, sappiamo che Blockchain, oltre a permettere che lo scambio avvenga con successo, registra anche tutte le informazioni di interesse, caricandole e criptandole all’interno del registro. E così si concretizza la formazione di un nuovo blocco della catena, consultabile da chiunque.

COME SI CREANO I BLOCCHI DELLA CATENA? 

Una delle innovazioni più avanguardiste della Blockchain è l’impiego di validatori consensuali.

Prima di poter inserire un nuovo blocco, la richiesta viene analizzata da più validatori, che la verificano e si accertano che il protocollo imposto venga rispettato. Il ruolo di validatore è ricoperto da alcuni specifici peer della catena, che si occupano di decidere se accogliere la richiesta o se scartarla, perché non in linea con il protocollo. Con peer intendiamo una postazione che possa essere un PC, uno smartphone o qualsiasi dispositivo con una connessione a Internet e una potenza di calcolo.

Abbiamo a che fare con una vera e propria logica di consenso, una totale novità nell’ambito: non si tratta solo di un server centrale che riceve una richiesta e si limita a svolgerla in maniera automatica, ma di una vera e propria decisione presa sulle basi di analisi analitiche. La logica dei peer validatori prevede uno strutturato processo di approvazione: a essere interpellati sono più peer, che prendono la decisione finale sulla base di un consenso democratico. In seguito all’analisi da parte di tutti i peer coinvolti e in base al feedback di maggioranza, il blocco verrà creato o scartato.

Non esistono solo i peer validatori all’interno della Blockchain. Parliamo anche di peer che interagiscono in modalità read only, ad esempio, quando un peer si connette alla Blockchain solo per leggere delle informazioni e senza partecipare all’aggiunta dei blocchi. Richiede a un adress i dati contenuti, limitandosi a fruire del blocco come osservatore.

PERCHÉ LA BLOCKCHAIN È IMPORTANTE?

Ci potremmo chiedere, a buon ragione, è assolutamente necessario ricorrere alla Blockchain? La risposta è implicita nel suo nome: questo è un sistema che si compone grazie a diverse tecnologie preesistenti con a carico singole funzionalità. L’idea vera e rivoluzionaria è stata quella di far intersecare tra di loro i vari sistemi, per crearne uno soltanto, in grado di offrire un servizio di transazione e storaggio dati del tutto performante.

Non dimenticandoci, inoltre, del tassello che ha reso la Blockchain una preziosa realtà da apprendere e monitorare: l’immutabilità dei dati a 360°. Sulla base di questi pochi punti si possono immaginare svariati modi d’uso, dove la certificazione delle transazioni raggiunge nuovi e inesplorati standard.

Non sappiamo se la Blockchain si confermerà la promessa futuristica sulla quale molti stanno puntando, ma rivoluzionerà sicuramente la normale idea di fruizione dati. In un mondo dove tutto sembra mutabile, oltrepassabile e modificabile, la Blockchain propone informazioni immobili, con un grado di trasparenza potenziato a livelli esponenziali e, per questo, potenzialmente eterne.

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